Pss pubblica nel numero di novembre un articolo relativo all'impatto sociale ed economico della crisi sui giovani italiani. Ospitiamo qui un contributo che intende approfondire il tema in chiave comparativa a livello europeo. Un estratto di questo secondo articolo viene presentato come post su Scambi di Prospettive.
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E' qui possibile scaricare l'indice e le prime pagine del fascicolo triplo di PSS (agosto-ottobre 2013) dal titolo:
"Speciale. Nella crisi, oltre la crisi. Costruiamo il Welfare di domani. Proposta per una riforma delle politiche e degli interventi socio-assistenziali attuale e attuabile".
La proposta di riforma in oggetto è stata presentata ad un convegno a Milano il 26 settembre 2013.
Il fascicolo completo è acquistabile direttamente on line a questo link.
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Per gli abbonati, e per chi ha acquistato o ricevuto al convegno il singolo fascicolo, segnaliamo questa pagina di PSS n.8-10/13 che si presenta come un'errata corrige. Vengono infatti riportati dei dati aggiornati relativi alle tavole a p. 18, 36 e 39 del fascicolo in questione.
Riproponiamo qui la lettera aperta del Sindaco delle Isole di Lampedusa e Linosa, già pubblicata su Prospettive Sociali e Sanitarie n. 12/2012, purtroppo ancora molto attuale.
Pubblichiamo in anteprima l'articolo, firmato da Dela Ranci, di apertura del nuovo numero di PSS (n.6, giugno 2013), lo Speciale "I Consultori familiari di Asl Milano: evoluzioni e cambiamenti nel sistema di welfare per la famiglia. Assonanze e risonanze in ascolto di chi ascolta. Le domande e i bisogni per guidare il cambiamento".
Sullo stesso tema, un intervento su Scambi di Prospettive: Quale futuro per i consultori familiari in Lombardia?
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Pubblichiamo in anteprima l'editoriale del vicedirettore di PSS Sergio Pasquinelli dedicato al volume appena uscito: Badare non basta.
L'articolo viene presentato anche con un post nel nuovo spazio di PSS: Scambi di Prospettive
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Le crescenti difficoltà economiche delle famiglie italiane hanno richiamato una qualche attenzione della politica sul tema della povertà e delle politiche di contrasto. Alcuni programmi alle recenti elezioni nazionali e regionali (in particolare PD, SEL, Movimento 5 Stelle) hanno ripreso il tema e indicato anche con varie terminologie un intervento, generalmente noto come reddito minimo. Quotidiani e periodici, a stampa o online, hanno anche pubblicato articoli in merito. Anche i saggi del gruppo di lavoro socio-economico, nominati dal presidente Napolitano, nella loro “agenda possibile” suggeriscono di approfondire l’istituzione di un reddito minimo nell’ambito di un possibile ridisegno delle politiche sociali. E Prospettive Sociali e Sanitarie fin dagli anni ’90 ha dedicato decine di articoli al reddito minimo...
Pubblichiamo qui l'editoriale del numero di maggio di PSS, firmato da Emanuele Ranci Ortigosa
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La qualità del lavoro in campo sociosanitario è un obiettivo irrinunciabile e un’opportunità di azione rilevante non solo per gli utenti dei servizi, appartenenti a fasce deboli della popolazione, ma soprattutto per gli operatori e i professionisti coinvolti nei percorsi e attivatori della rete assistenziale.
La Regione Toscana ha fatto propria questa tensione, declinandola accanto a parole chiave importanti come “diritti” ed “equità” e improntando le proprie politiche e interventi specifici, in questo caso rivolti alle persone non autosufficienti. La pubblicazione curata dall’Area di Coordinamento Inclusione Sociale, con la consulenza metodologica dell’Istituto per la Ricerca Sociale, documenta il progetto sperimentale di ricerca che ha coinvolto un complesso di enti e organizzazioni gestori di servizi residenziali e diurni in tre territori pilota, a partire dal novembre 2008. Il rapporto di ricerca, scaricabile anche dal sito web della Regione, contiene la “cassetta degli attrezzi” utilizzata dagli operatori, una prima analisi dei dati raccolti e delle indicazioni metodologiche.Scarica il rapporto.
Informazioni: Claudio Castegnaro
Il 2011 che si è chiuso ha visto un continuo peggioramento della situazione economica e sociale, sia a livello internazionale sia nel nostro Paese. Anche le previsioni per il 2012 sono tutt’altro che rosee...
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Il Seminario di Welforum di Genova e gli interventi pubblicati in questo fascicolo (n.6/11) analizzano le più recenti politiche regionali per le famiglie a confronto con i problemi antichi e con quelli nuovi, proposti o aggravati dalla crisi economica e sociale, con specifico riferimento a tre blocchi tematici: uno relativo alle erogazioni monetarie, due relativi all’offerta di servizi a risposta di bisogni e domande sociali per varie ragioni in continua espansione, con particolare riferimento al sostegno alla cura degli anziani non autosufficienti e all’offerta di servizi per la fascia 0-36 mesi. Viene proposta anche una trattazione specifica in merito all’utilizzo in atto e in possibile espansione di risorse di fonte europea, che in questa congiuntura potrebbero essere di grande aiuto. Attraverso questi contributi si analizza se e come la situazione congiunturale ha modificato l’impianto di tali politiche, e si ipotizzano possibili traiettorie di sviluppo per il futuro, anche in termini di “nuove” risorse attivabili.Mettiamo qui a disposizione l'articolo di apertura dello Speciale, firmato da Emanuele Ranci e Stefania Stea.
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L’articolo, apparso nel n.15/11 di PSS e firmato da Katja Avanzini, Lorenza Chiara, Luca Pedrazzoli e Maurizio Volpi, presenta e approfondisce il percorso di lavoro che la Provincia di Lecco sta sviluppando nell’ambito della formazione rivolta agli operatori sociali del territorio, volto alla costituzione di un Osservatorio delle professioni sociali.
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Life after care: un progetto europeo per dare valore al lavoro di cura dei familiari.
L'articolo, apparso sul n.4-5/11 di PSS, è firmato da Federico Boccaletti, Licia Boccaletti, Barbara Leonardi, Loredana Ligabue.
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Rischi od opportunità per la medicina generale? La Regione Lombardia, con le “Determinazioni in ordine alla gestione del servizio sociosanitario regionale per l’anno 2011”, ha introdotto la sperimentazione del Creg (Chronic Related Group), inteso come “una modalità innovativa di presa in carico dei pazienti che, a fronte della corresponsione anticipata di una quota predefinita di risorse, deve garantire senza soluzioni di continuità e cali di cure, tutti i servizi extraospedalieri (prevenzione secondaria, follow up, monitoraggio persistenza terapeutica, specialistica ambulatoriale, protesica, farmaceutica) necessari per una buona gestione clinica organizzativa delle patologie croniche”. Le innovazioni previste sono profonde e, se il percorso avviato in alcune Asl sarà esteso a tutto il territorio regionale, cambierà l’attuale assetto dell’assistenza primaria. Il contributo di Vittorio Caimi, apparso nel n.13-14/11 di PSS, solleva osservazioni e domande dal punto di vista del Medico di medicina generale, aprendo lo spazio per un confronto nel merito del processo avviato.
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Nel lavoro di ogni educatore professionale è presente la percezione di essere una “base sicura”, un “punto fermo” per la quotidianità di molte persone in difficoltà. Questa consapevolezza contrasta in maniera paradossale con la difficoltà della figura professionale nel conquistare un riconoscimento sia formale sia sostanziale. Formale, attraverso la definizione dell’albo e dell’ordine, che si sta trascinando ormai da parecchi anni. Sostanziale, raggiungendo un riconoscimento pieno nel lavoro di equipe dei servizi territoriali rispetto ad altre figure oramai stabilizzate sia gerarchicamente gerarchicamente sia nella percezione comune, perlomeno tra gli addetti ai lavori. L'articolo che proponiamo, apparso nel n.4-5/11 di PSS, è firmato da Alessandro Bono.
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Il progetto “Identità migranti, raccontare la migrazione per comprendere il passato e progettare il presente” nasce da un percorso partecipato, la cui storia viene raccontata in questo articolo apparso nel n.2/11 di PSS e firmato da Veruska Barbini e Monica D’Angelo.
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Le riflessioni e gli apprendimenti generati dal percorso di ricerca-azione promosso dalla Provincia di Milano con il supporto dello Studio APS di Milano. L'articolo, apparso nel n.2/11 di PSS, è firmato da Paola Avallone, Pierluigi Giannatempo e Matteo Lo Schiavo.
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Lo scorso 29 settembre si è tenuto a Milano il convegno per i 40 anni di Pss “Disegnamo il welfaredi domani”. L’iniziativa è stata molto partecipata, sono infatti convenute oltre 500 persone, provenientida tutto il territorio nazionale. Tale partecipazione, e i riscontri positivi che molti dei partecipanti ci hanno dato, ci hanno soddisfatto e, soprattutto, confermato nel fatto che le proposte che abbiamo presentato hanno intercettato le esigenze e le aspettative di molti.
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PSS supera i 40 anni di pubblicazione e questo ci sollecita a qualche riflessione e messa a punto. Un lungo cammino, percorso grazie al sostegno e alla fiducia delle molte persone che in questi anni hanno letto, scritto e in varie forme sostenuto la nostra rivista, assicurandole vicinanza alla realtà dei servizi, ai problemi, ai molti cambiamenti avvenuti, e confermandola come punto di riferimento per migliaia di operatori sociali, dirigenti, amministratori, volontari, studenti. L'articolo, apertura del n.1/11 di PSS, è firmato dalla Direzione: Emanuele Ranci Ortigosa, Ugo De Ambrogio, Sergio Pasquinelli.
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Si è tenuto a Milano lo scorso 29 settembre il convegno per i 40 anni di Prospettive Sociali e Sanitarie “Disegnamo il welfare di domani”. Il documento presentato durante il convegno “Complessità sociale, crisi economica, federalismo: una proposta di riforma attuale e fattibile”, redatto da un gruppo di lavoro coordinato da Emanuele Ranci Ortigosa, è stato pubblicato nel numero triplo 20-22/11 di PSS.
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Appendice statistica all’articolo apparso su PSS n. 16-18/2011.
Appendici all’articolo apparso su PSS n. 9-10/2011.
Com'è la vita a un metro da terra, in una metropoli come Milano? Il secondo Social Report curato dall'Osservatorio per le politiche sociali della Provincia di Milano centra l'attenzione sull'infanzia e la fascia d'età prescolare. Offre una valutazione a tutto tondo dei bisogni di cura delle famiglie e degli interventi rivolti ai bambini piccoli e ai loro genitori. Propone linee di sviluppo in un periodo di oggettiva difficoltà per le famiglie.
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Il primo Social Report del Coordinamento Enti Autorizzati (CEA) illustra: presenza, organizzazione e attività degli enti autorizzati ad operare nel campo delle adozioni internazionali a dieci anni dall'attivazione dell'Albo nazionale. Il rapporto si articola in due parti: a) la presentazione dell'insieme delle attività realizzate dagli Enti e delle risorse mobilitate, lette in relazione ai cambiamenti intervenuti in questi dieci anni; b) la tematizzazione di alcune parole chiave: "domanda" e "offerta" di adozione, l'intervento all'estero e l'impegno dell'adozione. Il rapporto intende, inoltre, iniziare a marcare una serie di elementi di possibile sviluppo dell'esperienza dell'adozione internazionale in Italia.
Per informazioni: bangiari@irsonline.it
Il federalismo fiscale può rappresentare tanto un’opportunità quanto una minaccia per la tanto attesa riforma del Welfare nel nostro paese, ha scritto Ranci Ortigosa in un recente editoriale di PSS (n. 21/2009) in cui preannunciava la pubblicazione dei principali interventi presentati al quinto seminario di Welforum, il forum dei dirigenti regionali delle politiche sociali promosso da Prospettive Sociali e Sanitarie, dedicato al tema del federalismo, dei livelli essenziali, del costo dei servizi. I contributi di questo speciale di PSS entrano nel merito di tale questione esaminandola sotto il profilo normativo (Onida), finanziario (Bosi e Mapelli), delle funzioni e dei ruoli regionali (Candela, Avanzini e Stea) e locali (Pesaresi, Motta), dei contenuti e livelli delle prestazioni (Tomba e Vinci, Motta, Forni) e di sperimentazioni per la loro introduzione (Faenzi, Candela, Tragust).
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L’articolo, di Katja Avanzini e Valentina Ghetti, nasce dalle riflessioni maturate all’interno del gruppo di lavoro Irs sul tema dell’accreditamento istituzionale a fronte degli sviluppi della normativa lombarda (Decreto regionale del Direttore generale n. 1254/10) e della condivisione con diversi interlocutori territoriali, con i quali si stanno portando avanti percorsi di predisposizione di sistemi di accreditamento per i servizi socio-assistenziali. L’articolo, inquadrando l’esperienza di accreditamento in Italia, descrive e analizza il caso lombardo, traendo alcune riflessioni in ordine alla possibile valenza strategica dell’accreditamento, inteso anche nella sua funzione di governo del sistema dei servizi socio-assistenziali. Nel fascicolo di PSS (n.5/10) l’articolo è seguito da un secondo contributo che integra le riflessioni del primo, ponendosi l’obiettivo di offrire spunti operativi, alla luce delle criticità e delle attenzioni illustrate.
Perdura l’assenza di una politica nazionale sulla non autosufficienza, e di una strategia per l’emersione del lavoro privato di cura. Mentre altri paesi europei continuano a mettere in cantiere nuovi interventi per fronteggiare l’onda demografica in arrivo e le sue pesanti conseguenze in termini di domanda di assistenza. Da ultimo il Dilnot Report, il più importante piano inglese sulla non autosufficienza degli ultimi dieci anni: un piano lungimirante, che affronta il tema dei costi dell’assistenza per le famiglie e pone un tetto alle spese a loro carico (www.dilnotcommission.dh.gov.uk). Nessun anziano dovrebbe spendere più di 35.000 sterline, 39.000 euro, per la propria assistenza nella terza età, che sia per pagare un assistente familiare o un ricovero in residenza. Quello che ci vuole in più ce lo mette lo stato. Con prestiti vitalizi ipotecari, una pratica assai diffusa in Inghilterra e quasi sconosciuta da noi, tutelati dagli enti locali. I costi della non autosufficienza negli anni a venire non potranno essere sostenuti solo dalle famiglie o solo dallo stato: si devono trovare equilibri, mix, delicate suddivisioni. È questo il messaggio più importante del Rapporto Dilnot. Messaggio rilevante per noi, un paese avviato ad avere future generazioni di anziani e di pensionati assai più povere di quelle di oggi. Di risorse economiche e di aiuti familiari. Avremo sempre più bisogno di lavoro di cura, e di un’offerta accessibile, qualificata. A questo lavoro è dedicato questo numero speciale di PSS (12/11).
L'articolo di apertura, che presentiamo, è firmato da Giselda Rusmini.
Quotidiani e riviste usano spesso il termine “nonni” per denominare anziani e vecchi. L’articolo qui proposto, di Patrizia Taccani, apparso nel n.12/09 di PSS, parla invece di nonni nel vero senso della parola, di quel gruppo di persone prevalentemente anziane, ma non esclusivamente, chiamate ad assumere un nuovo ruolo familiare dai risvolti molto particolari, al di fuori di qualsiasi personale programmazione iniziale.
Con il “Pacchetto sicurezza”, il Governo afferma di voler combattere la mafia, contrastare l’immigrazione clandestina, tutelare la sicurezza urbana. In realtà, si alimentano le paure, inducendo a considerare l’immigrazione come un flagello contrastabile solo con misure di ordine pubblico. Meglio sarebbe iniziare a praticare politiche di lungo periodo, che mirino alle radici del problema. Ne scrive, Valerio Onida. L'articolo è apparso sul n.14/09 di PSS.
Alcune riflessioni a latere di una ricerca realizzata dal Coordinamento lombardo dei Csv, in collaborazione con l’Irs. L’obiettivo è di ricostruire e analizzare il ruolo ricoperto dal volontariato nel processo di programmazione zonale, per accompagnarlo ad agire efficaci e costruttive modalità di partecipazione nel rispetto della propria vocazione e in sinergia con gli altri protagonisti della programmazione. L'articolo di D. Cicoletti, B. Angiari e V. Ghetti è apparso sul n.18/09 di PSS.
Con questo fascicolo di PSS, n.4/10, torniamo a occuparci di cambiamento, relazioni d’aiuto e servizi a partire dall’incontro pubblico tenutosi lo scorso 4 dicembre alla Casa della Cultura di Milano, in occasione della presentazione dello speciale di PSS n. 17/2009. Presentiamo gli interventi di Franca Olivetti Manoukian, Giampaolo Lai e don Virginio Colmegna, discussant per quella mattina, che hanno proposto molti stimoli, innescando una discussione su cui vogliamo ritornare. A questi interventi aggiungiamo nuovi articoli, con contenuti sempre vicino al tema del cambiamento e ne presenteremo altri nei prossimi numeri di PSS, alcuni già in attesa di pubblicazione, altri che speriamo ci verranno inviati, stimolati da questo numero.
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Nell'aprire il primo numero del quarantesimo anno di pubblicazione di PSS, Emanuele Ranci Ortigosa ne ripercorre brevemente la storia, sempre strettamente legata agli avvenimenti, alle leggi e alle riforme che hanno in questi anni caratterizzato le scelte e le politiche nel sociale e nel sanitario.
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Oggi, valutare i progetti sociali è prassi riconosciuta e il senso, il linguaggio e i metodi della valutazione vanno conquistando spazio e consenso a più livelli. Si tratta di un settore in cui c’è ancora molto da lavorare, ma il percorso è avviato. Questo speciale di PSS (n.20/09) si inserisce in tale tendenza come contributo per il consolidamento di prassi di valutazione di progetti sociali complessi, prassi relativamente recente, come sottolinea il curatore del fascicolo, Ugo De Ambrogio, nel suo editoriale, nel quale propone anche un breve excursus storico sullo sviluppo del lavoro per progetti e della valutazione degli stessi nel settore sociale in Italia. Vengono poi presentati tre casi diversi nei contenuti ma accumunati dall’utilizzo di processi di valutazione partecipata, sostenuti da un forte rigore metodologico proposto da Irs nella conduzione delle diverse fasi valutative. Il primo articolo presenta un’esperienza di valutazione in itinere e valutazione di risultato, di un progetto finalizzato a costruire “reti di solidarietà” familiare per minori in condizioni di difficoltà. La seconda esperienza riguarda una valutazione di due progetti finalizzati allo sviluppo della coesione sociale. Il terzo caso presentato è un progetto emiliano di intercultura a scuola e nel territorio.
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In vista dell’Anno europeo per la lotta alla povertà, per il quale molti paesi prevedono strategie che vadano oltre le pratiche assistenzialistiche, l’Italia si concentra sulla povertà assoluta, con misure che rappresentano la concezione di un Welfare di tipo residuale, in cui il sistema pubblico si occupa solo di assistere le situazioni più disperate, delegando i restanti bisogni al mercato e alle organizzazioni caritatevoli. L'articolo, firmato da Emanuele Ranci, è apparso sul n.18/09 di PSS.
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Questo numero (17/09) di PSS mette al centro il cambiamento nelle relazioni d’aiuto: i termini con cui viene definito, i modi in cui avviene, le condizioni che lo favoriscono. Non è certo un tema facile. Lo stesso termine “cambiamento” racchiude accezioni molto diverse, che possiamo ricondurre a un processo di superamento delle condizioni di bisogno che hanno dato origine all’aiuto. Un tema poco frequentato: abbondano le indicazioni su come fare buoni progetti individuali e familiari, ma sappiamo ancora ben poco su cosa davvero innesca il cambiamento atteso. Questo numero intende fare qualche passo in avanti. Con l’idea di proporre un confronto tra chi lavora in aree diverse di disagio e tra professionalità differenti, il numero presenta interventi sulla psicoterapia, la malattia mentale, i servizi sociali di base, i gruppi di auto-aiuto, i servizi territoriali che si occupano di disagio giovanile e adulto, i migranti, la non autosufficienza.
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Questo doppio fascicolo di PSS (n.15-16/09) fa seguito al quarto seminario di Welforum su “Regioni e valutazione delle politiche e degli interventi sociali”, svoltosi a Napoli il maggio scorso, dal quale trae un quadro delle pratiche valutative in atto in Regioni e Province. Il tema è complesso ed articolato e le teorizzazioni e le pratiche di valutazione risultano fortemente differenziate. Durante il Seminario si è cercato di proporre e condividere punti di riferimento, categorie di analisi, classificazioni e terminologie, in modo da consentire dialoghi costruttivi fra i partecipanti, nelle loro articolate esigenze ed esperienze professionali. All’editoriale di Emanuele Ranci, che ripercorre i temi affrontati durante il seminario, fa seguito il contributo di Daniela Mesini, Ugo De Ambrogio e Sergio Pasquinelli, che propongono una ricognizione e un’analisi dello stato di avanzamento della valutazione nei diversi contesti regionali. La rilevazione sulle pratiche di valutazione in atto, effettuata con la preziosa collaborazione di Regioni e Province, ha consentito di individuare esperienze di particolare interesse e di selezionarne alcune da presentare negli scritti che seguono. Conclude Andrea Tardiola, che pone in relazione il tema della valutazione con il tema di grande attualità del federalismo fiscale, dei costi standard e dei livelli essenziali.
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Da diversi anni l’IRS conduce percorsi di valutazione del segretariato sociale rivolti ad asistenti sociali che svolgono questa funzione. Partendo dal cruciale momento del coloquio di segretariato svolto dal’asistente sociale vengono qui proposte alcune osservazioni relative ad aspetti professionali, relazionali e organizzativi del’intervento. L'articolo, firmato da Ariela Casartelli e Ugo De Ambrogio, è pubblicato sul n.9/09 di PSS
La programmazione sociale richiede sempre più frequentemente la costruzione di progetti complessi partecipati. Ma la progettazione partecipata richiede l’identificazione di una specifica funzione di regia e di competenze per praticarla. Basato sull’esperienza Irs, l’articolo che segue si propone di fornire alcuni suggerimenti metodologici per una efficace regia di progettazioni partecipate nel sociale.
L'articolo, pubblicato nel n.4/09 è di Ugo De Ambrogio. Sul tema della Progettazione Sociale è stato inserito in un volume della collana di PSS: I Quid.
Il Progetto è la regola obbligata nel lavoro di molti servizi. Dovrebbe attivare in senso promozionale le relazioni di aiuto. È proprio così? Vanno arricchite le conoscenze su questo strumento e la sua capacità di produrre cambiamento. L'articolo, pubblicato sul n.3/09 di PSS, è firmato da Sergio Pasquinelli.
Nel novembre 2008, Welforum, la rete dei dirigenti regionali preposti alle politiche sociali, promossa da Prospettive Sociali e Sanitarie (vedi anche PSS n. 15/08), cui partecipano ora anche dirigenti ministeriali e locali, ha svolto a Bari il suo terzo seminario dedicandolo alle politiche di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale. Dai lavori del seminario sono tratti i materiali che presentiamo in questo fascicolo monografico. All’editoriale di Emanuele Ranci fa seguito una sintesi di quanto emerso nei lavori (l’articolo di Giorgi, Mesini e Ranci), oltre a trattazioni più generali (Tangorra e Samek) e infine l’illustrazione di alcune delle iniziative regionali più significative in temi di misure universalistiche contro la povertà.
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Questo speciale si pone nella ideale prosecuzione di quello dell’aprile di tre anni fa (vedi PSS n. 7/2006) e, in qualche modo, aggiorna la situazione dei Centri Diurni per disabili in alcune realtà italiane (in particolare in Piemonte e nelle Marche). Le esperienze presentate si collocano nel filone di rinnovamento di tali servizi attenti a proseguire il processo di integrazione avviato nel contesto della scuola di tutti. Il mondo dei servizi sviluppa pertanto un costante impegno nel leggere una realtà in cambiamento, nel tenere conto del variare delle esigenze al fine di superare, nel prosieguo della storia della persona disabile, gli ostacoli e le difficoltà che nel tempo si frappongono. In particolare la ristrettezza delle risorse è una costante che obbliga, operatori e famiglie, a “inventare” terreni comuni di lavoro, attraverso un dialogo continuo e una attenzione reciproca.
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L’economia del Sud è frenata da vincoli di offerta. La crescita del Mezzogiorno, cioè, è ancor oggi bloccata non dalla bassa domanda aggregata, ma da fattori che impediscono alla produzione di beni e servizi di crescere in modo adeguato (...). Il tema dello sviluppo dell’impresa sociale nel Mezzogiorno non va affatto disgiunto dalla più generale questione economicosociale dello sviluppo complessivo del Sud. Ecco perché in ciò che segue approfondiremo innanzi tutto le ragioni per le quali lo sviluppo del Meridione è frenato da un vincolo di offerta e da vincoli sociali e culturali che rendono particolarmente difficile la rottura di quei circoli viziosi che provocano arretratezza economica e disagio sociale. L'articolo, firmato da Marco Musella, è apparso nel n.2/08 di PSS.
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Di fronte ai movimenti migratori di questi anni, i Dsm devono rispondere ad una domanda di cura di difficile codificazione, trovandosi a dover costruire una cultura dell’accoglienza che comporta la ricerca di tecniche e strumenti di intervento che favoriscano le cure contribuendo all’integrazione, e viceversa. Presentiamo qui un articolo che affronta il tema, firmato da G. Biraghi, E. Re e A. Montanari, apparso sul n.6/08 di PSS.
La scelta di persone immigrate di attivare il “ricongiungimento familiare” non implica solo affrontare un iter burocratico e amministrativo complesso, difficoltà di comprensione della normativa, lunghe attese. Costituisce anche un percorso impegnativo che coinvolge e sconvolge gli equilibri dei singoli, genitori e figli. L'articolo è apparso sul n.22/08 di PSS.
L'articolo, firmato da Teresa Bertotti e Francesca Merlini (e pubblicato anche in un recente volume della collana I Quid), apre il fascicolo di PSS: n.2/09.
Sempre più numerosi sono gli Assistenti sociali che ci leggono e sempre di più sono anche gli articoli che arrivano in redazione da loro scritti o dedicati alla loro professione. Per questo secondo numero dell’anno abbiamo pensato di raccogliere alcuni di questi contributi insieme, dando quindi al fascicolo un taglio particolarmente professionale. Apriamo con tre articoli di carattere generale sulla professione di assistente sociale (la scrittura, la supervisione nel tirocinio, il lavoro nel privato sociale). La seconda parte del fascicolo è invece dedicata ad alcune specifiche esperienze, secondo la tradizione della nostra rivista: in questo caso le esperienze riguardano l’abuso su minori e l’auto aiuto per caregiver. Chiude il fascicolo, la nostra rubrica legislativa “Diritto in Prospettive”, curata da Simona Ardesi, questa volta dedicata all’affidamento familiare consensuale.
di Sergio Pasquinelli e Giselda Rusmini - Istituto per la Ricerca Sociale e Qualificare.info
Questo dossier di ricerca si basa su quattro diverse ricerche, di cui due di livello regionale, e sui risultati di una serie di progetti di sviluppo in tema di assistenti familiari realizzati negli ultimi 5 anni dall’Istituto per la Ricerca Sociale. Il percorso iniziato nel 2003 in Emilia Romagna con una delle prime ricerche sulle assistenti familiari (Da Roit e Castegnaro, 2004) è poi proseguito con un vasta indagine in Lombardia, svolta in collaborazione con Caritas Ambrosiana, nell’ambito del progetto Equal “Qualificare il lavoro privato di cura” di cui l’Irs è stato capofila (Mesini, Pasquinelli e Rusmini, 2006). Quindi con due ricerche: una nella Provincia di Lodi e più di recente nel Distretto sociale Sud Est Milano. C’è poi la newsletter Qualificare.info, nata nel 2005, ora sostenuta dalla Provincia di Milano e che conta su una vasta rete di collaboratori. E’ stata la nostra antenna, che ci ha permesso di seguire i cambiamenti e il moltiplicarsi delle politiche e degli interventi. La base conoscitiva di questo dossier è costituita da 620 interviste faccia a faccia ad assistenti familiari, condotte sulla base di questionari semi-strutturati, e da oltre 320 interviste a famiglie, operatori dei servizi pubblici e del privato sociale. Ulteriori informazioni e materiale relativo al dossier si trovano nell’area download del sito www.qualificare.info.
Questo numero speciale intende far conoscere ai lettori una nuova esperienza di PSS, avviata ufficialmente un anno fa: Welforum, che ha l’obiettivo di sostenere l’azione delle Regioni e delle Province autonome italiane in materia di politiche e servizi sociali e sociosanitari. Il monografico vuole presentare quanto di significativo va emergendo da questa esperienza, con la pubblicazione di alcune relazioni discusse nel seminario di Welforum che si è tenuto a Cagliari nelle giornate del 9 e 10 maggio scorso sui temi della programmazione sociale e dei sistemi di governo regionali e locali. In apertura, quindi, l’editoriale dedicato alla presentazione di questa nuova esperienza, seguito da una selezione di contributi dell’incontro di Cagliari. I contributi significativi che anche in futuro emergeranno dall’esperienza di Welforum saranno, attraverso PSS, messi puntualmente a disposizione dei nostri lettori.
Scarica l'editoriale del n.15/08, di Emanuele Ranci Ortigosa PDF
Un elenco di tutti gli argomenti di cui la nostra rivista si è occupata nel corso dei suoi trentasei anni di storia, dall’accreditamento al welfare.