anno XXIX – n. 13, 15 luglio 1999
Prendendo spunto dalle Lezioni Americane di Italo Calvino, GraziellaCiventi ci presenta sei proposte per il nuovo millennio, chepossano fungere da linee guida per un auspicabile evoluzione dellavoro sociale nel prossimo futuro.Di seguito, Gian Piero Leoni, basandosi sulla propria esperienza,descrive l evoluzione dei rapporti tra i familiari dei pazientipsichiatrici, la societ e le istituzioni. Esamina, poi, i punti deboli ei punti di forza delle associazioni di familiari, allo scopo diindividuarne i possibili obiettivi di esistenza e d azione.L intervento di Pietro Vigorelli si incentra, invece, sull esperienza diun reparto ospedaliero di riabilitazione, in cui i pazienti vengonoseguiti da team che riuniscono medici internisti, fisioterapisti eassistenti sociali. Qui, la terapia tradizionale viene affiancata daincontri che coinvolgono le quipe mediche, l assistente sociale, ilpaziente e i parenti.Pierfranca Borlone, della Lila di Milano, descrive il progettodell Agenzia di Consulenza di Base con funzionid intermediazione e orientamento al lavoro, nata anche grazie alFondo sociale europeo. Scopo dell Agenzia , da una parte,l orientamento al lavoro di persone socialmente deboli , dall altra,l in-formazione presso le aziende sul problema Aids.Chiude il numero il contributo di Giulia Maria Cagnolati e GiuseppeMagistrali, che ci propongono alcune riflessioni sugli osservatoripermanenti, strumenti per conoscere in modo approfondito leproblematiche sociali locali, rispettandone la complessit ecogliendone l evoluzione. Questi nascono in anni piuttosto recenti,ma sono gi diffusi e in alcuni casi, anche gi in difficolt .