anno XXXIV – n. 3, 15 febbraio 2004
Al venir meno delle basi e delle reti tradizionali di sostegnoemergono nuovi disagi, più diffusi e talora transitori.A seguito del processo di de-ospedalizzazione, ogni anno inItalia si stimano 250-300.000 casi di dimissioni difficili; perassicurare la continuità nell’assistenza il governo britannicosta sviluppando la strategia delle Cure intermedie, modalitàd’intervento attraverso il concorso di molteplici servizi(Maciocco, Comodo). Il passaggio dal posto letto allo sviluppodei servizi territoriali va gestito, così come l’evoluzione dalposto fisso alla sottoccupazione flessibile. Il mercato del lavoroè diventato rilevante nel determinare un destino di povertà(Siza), che non è più solamente relativa o assoluta, ma ancheinstabile, occasionale, ricorrente. Le logiche di mercato, senon regolate, ampliano l’ingiustizia sociale e riducono gliinterventi di protezione sulla popolazione. La medicina socialee le politiche di Riduzione del danno rischiano di scomparire sedovesse prevalere la logica di commercializzazione della sanità(Agnoletto, La Marca).A fronte di queste tendenze, esistono “mediatori” pronti apromuovere una sanità transculturale (Coccia), operatorifacilitatoriche promuovono e sperimentano metodologieinteressanti in gruppi focalizzati ad obiettivo (Palmieri e Totis).