Prospettive Sociali e Sanitarie

anno XXXIV – n. 12, 1 luglio 2004

La valenza dell’auto-aiuto nel generare consapevolezza, stabilità, empowerment degli utenti rappresenta una risorsa per le politiche e i servizi sociali. Taccani riflette sulle diverse interpretazioni del gruppo di self-help: di chi programma l’uso delle risorse, dei partecipanti e del professionista “facilitatore”. Il ruolo dell’educatore in una comunità per minori è molto delicato; questi deve rapportarsi con il minore allontanato, la famiglia e i servizi sociali. L’educatore-facilitatore deve privilegiare la dimensionedella protezione, osservazione e temporaneità, in attesa della valutazione del tipo di appartenenza da incentivare nel minore (Angeli, Gallello). Il riconoscimento del titolo di assistente sociale risale al 1987, negli ultimi anni la riforma universitaria e dell’assistenza ha dato nuova autonomia a questa professione che rimane però nella realtà, spesso, subordinata. Se il linguaggio è come il bastone per il cieco, il cambiamento della denominazione favorirebbe una diversa visione di questa professione (Pizzo). Nel sistema “uomo/veicolo/ambiente”, l’uomo è la principale causa degli incedenti stradali; su di esso bisogna agire con interventi di prevenzione (Lo Re). Chiude il numero un’esperienza di auto-aiuto e riabilitazione in ambito psichiatrico: l’associazione il Clan/destino (AA.VV.).

Gli articoli

Auto-mutuo aiuto
L’albero e il bosco
P. Taccani
Infanzia e adolescenza
Comunità e familiari di minori allontanati
A. Angeli, S. Gallello
Professioni sociali
Assistenti sociali e protolinguistica dell’assistenza
R. Pizzo
Prevenzione
Incidenti stradali: una questione psicologica
E. Lo Re.
Auto-mutuo aiuto
Il Clan/Destino
M. Goglio

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  2. n. 10, 1 giugno 2004
  3. n. 9, 15 maggio 2004
  4. n. 8, 1 maggio 2004
  5. n. 7, 15 aprile 2004

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