anno XXVII – n. 3, 15 febbraio 1997
Lo scritto di apertura di Giovanni Berlinguer e Marco Geddessviluppa una riflessione strategica sulla salute e la sua tutela nelnostro paese, a partire dalla analisi di quanto accaduto nell ultimoanno a livello politico (elezioni e nuovo governo), finanziario (spesasanitaria), istituzionale (aziende sanitarie e Comuni). Lo scrittosottolinea l opposizione degli italiani allo smantellamento dello statosociale e la conseguente esigenza di porre in primo piano la salute,di ribadire il carattere universalistico del servizio sanitario, di adeguarel organizzazione sanitaria alle esigenze personali dei cittadini.Segue il contributo di Anna Banchero, che ripercorre l evoluzionedel concetto di integrazione socio-sanitaria, nei suoi aspettinormativi e programmatori, economico finanziari, organizzativi eoperativi per concludere ad una proposta di modifica dell art. 3 bisdlgs. 502/92 che definisce i rapporti fra autonomie locali e aziendasanitaria. La lungo-assistenza, le funzioni domiciliari, la gestionedella malattia, il recupero degli stati di dipendenza, richiedono infattidi rivalutare il ruolo della funzione sociale nella medicina per garantirela tutela della persona.Sempre in tema di sanit , Alberto Donzelli approfondisce il tematrattato nel capitolo 8 della sua monografia (v. PSS dal numero 16 al19 del 1996), nel quale si proponeva un sistema di finanziamentoche paga la salute , in alternativa a quello corrente che paga lamalattia , con riferimento alla specialistica ambulatoriale pubblicaextra-ospedaliera italiana.Attraverso una lavoro di supervisione di casi di abuso all infanzia,condotto dagli operatori del Centro Bambino Maltrattato di Milano,stato evidenziato come alcune modalit operative non portino ad unadeguata soluzione del problema, e possano, invece, contribuire allasua cronicizzazione. Ne riferisce Angelo Carini.