anno XXIX – n. 15-16, 1 settembre-15 settembre 1999
L’incremento e l articolazione della domanda di servizi socio-assistenziali in un contesto di risorse pubbliche scarse contraddistinguono l’epoca attuale e costituiscono una sfida complessa per gli enti locali. Essi sono infatti chiamati a formulare strategie d’intervento capaci di coniugare l’efficacia dell’azione conil controllo dei costi. La legislazione nazionale e quelle regionali forniscono un ampio insieme di strumenti utilizzabili a questo scopo,tra cui le diverse modalit di gestione dei servizi socio-assistenziali previste dalla legge 142/1990 e successive modificazioni. A quasi undecennio dall’approvazione della legge si registra tuttavia una certa carenza di analisi finalizzate a individuare potenzialità e aree di criticità dei diversi assetti proposti con riferimento alle loro modalitorganizzative, ai loro risultati e ai loro costi. La necessità di simili riflessioni, che possano fornire stimoli e suggerimenti utili per ledecisioni da prendere, ora accresciuta dalle modificazioni della legislazione nazionale, attuate o in fieri, concernenti enti locali,assistenza sociale e sanità. A partire da tali considerazioni l’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Cesena, in collaborazione con l’Anci dell’Emilia Romagna, ha organizzato lo scorso 19 aprile un seminario di studio su Modalità di gestione dei servizi socio-assistenziali: opzioni a confronto, con il coordinamento scientifico dell Irs. In questo numero speciale di PSS vengono presentati gli atti del seminario, curati da Cristiano Gori ed Emanuele Ranci Ortigosa. Il seminario ha inteso offrire un contributo per colmare la lacuna descritta sopra, mettendo a confronto diverse modalità di gestione dei servizi socioassistenziali in termini di caratteristiche organizzative, costi e risultati.